Tanti sono stati i concorsi FISE nel 2023 ma tutti avevano un solo obiettivo finale: il Campionato Italiano di Completo, la gara più qualificante nel panorama italiano degli Attacchi, quello che assegna le medaglie di maggiore valenza a conclusione di un percorso di progressiva crescita agonistica. Il tutto si è svolto

nelle giornate del 20-21-22 ottobre 2023 presso il Circolo Ippico Ravennate, dove nel maggio scorso si sarebbe dovuto tenere un “completo palestra”, se non fosse intervenuta la devastante alluvione a rimescolare le carte. Un peccato anche perché un test event avrebbe permesso di mettere a fuoco e risolvere in anticipo molte delle problematiche che il debutto di una location quale organizzatore della manifestazione clou della stagione porta con sé.

All’importante appuntamento erano presenti 38 concorrenti in provenienza da Piemonte, Lombardia, Veneto, Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria e Marche. Di questi solo 2 hanno optato per la sola Combinata e 3 giovani cavalli si sono presentati nella categoria loro riservata: tutti gli altri si sono cimentati invece nell’adrenalinica maratona su un terreno che ha retto benissimo a qualche sporadico scroscio di pioggia, regalando divertimento all’interno di una sfida che è poi il sale di qualsiasi disciplina sportiva. Se tuttavia consideriamo che questi 33 concorrenti del Completo erano suddivisi in 16 categorie, è facile comprendere come il vero confronto sia tuttora una chimera. Completamente assenti le pariglie e 6 concorrenti relegati, loro malgrado, a competere per il Trofeo, essendo partenti unici nella loro categoria. Da notare che nelle classifiche in calce all’articolo compaiono delle strane categorie definite “aggiuntive”, che non hanno dato luogo all’assegnazione di medaglie, in quanto ad esempio perché lo stesso driver si è presentato con due diversi cavalli, uno solo dei quali, dichiarato prima della partenza, aveva accesso al Campionato. In questo caso si tratta semplicemente di classifiche di un normale completo, dalle quali sono state poi estrapolati i risultati validi per le categorie con diritto alle medaglie.

Indagando un po’ a fondo presso gli Ufficiali di Gara ed i Tecnici, la reazione è stata per certi aspetti molto positiva, ad esempio riguardo ai campi di gara per dressage e coni, alla logistica, all’accoglienza e alla disponibilità del Comitato Organizzatore. Dal lato tecnico, se su dressage e coni non c’era assolutamente nulla da recriminare, anzi la tenuta del fondo nonostante alcuni scrosci di pioggia ha rivelato un’ottima tenuta garantendo un eccellente svolgimento delle prove e il tracciato del percorso coni è risultato accattivante e tecnico al punto giusto, quindi piuttosto selettivo, con 3 soli percorsi netti sia sugli ostacoli che sul tempo, il commento in generale è stato molto più misurato nei riguardi della maratona, dovuta al fatto che “un Campionato Italiano non è un semplice completo palestra” – queste le parole ripetute da tutti gli intervistati.

Purtroppo per la maratona si è evidenziato un certo pressapochismo e bravo, anzi bravissimo, è stato il costruttore, Pier Francesco Cocchio, con il suo tutor, Gabriele Panier Suffat, che con grande difficoltà è riuscito a disegnare, con il materiale un po’ carente a sua disposizione, un percorso con 6 ostacoli che di tecnico non avevano assolutamente niente, dovendo giocoforza ripiegare su tracciati larghi come autostrade e senza difficoltà per garantire che, in assenza di alcune prerogative tecniche, si potessero venire a creare delle situazioni insidiose. Ecco quindi che il percorso lasciava la via libera a lunghe galoppate, lineari, poco selettive, ma non per questo meno gradite ai concorrenti, che sembrano essersi divertiti. La situazione in cui si è trovato il costruttore è del tutto giustificabile per la mancanza di esperienza in capo al Comitato Organizzatore e per uno scarso coordinamento preventivo tra le varie parti in causa. A questo punto sorge spontanea una domanda: i concorrenti avrebbero meritato qualcosa di più? E’ vero, c’erano in prevalenza driver di categoria elementare o brevetto, quasi tutti Juniores, ma proprio perché devono crescere hanno diritto di sapere cosa è un concorso “serio” ai massimi livelli, come un Campionato Italiano, che deve differenziarsi in maniera determinante dai vari “completi palestra”.

Molto triste che ai nastri di partenza non ci fosse neppure una pariglia, né di 1° né di 2° Grado. Ognuno dei pochi noti aveva un motivo valido per disertare, ma una volta che quella sparuta mezza dozzina di driver dovesse appendere la frusta al chiodo, dietro di loro non si intravede alcun rincalzo. Per fortuna nei singoli c’è un nutrito numero di giovani talentuosi, che si impegnano a fondo e promettono bene, ma proprio eventi importanti come questo sono la cartina di tornasole che dà indicazioni attendibili sulla loro crescita agonistica. Se vengono poi mandati allo sbaraglio a confrontarsi con giovani di altre nazioni che dispongono di un valido e ben consolidato bagaglio agonistico, è  inutile rammaricarsi dei risultati deludenti ottenuti.

In quanto agli Ufficiali di Gara, archiviata, speriamo per sempre, la parentesi Covid, sarebbe opportuno riesumare la vecchia, buona abitudine di fare dei corsi di aggiornamento intensivi in presenza, tenuti da chi ha alle spalle una solida formazione internazionale, non per peccare di esterofilia, ma semplicemente perché in ambito FEI lo spettro degli argomenti trattati è molto più vasto e professionale e non si limita alla capacità di valutare una ripresa di dressage o assegnare le penalità per le altre prove: la competenza, la credibilità, la giusta maniera di porsi nel proprio incarico vanno molto oltre. Detto ciò, la location sarebbe perfetta per organizzare Concorsi di Attacchi con la “C” maiuscola, ipotizzando persino di fare in un prossimo futuro, dopo un po’ di gavetta, il salto di qualità con un CAI. La strada è ancora lunga, ma in Italia non ci sono tanti centri adatti alle redini lunghe e la vicinanza del mare, si sa, fornisce un valore aggiunto a cui è difficile resistere. Inoltre le ottime attrezzature con il punto ristoro all’interno delle strutture e molti alberghi e ristorantini nelle vicinanze sicuramente non guastano. Va detto altresì che i rappresentanti del Comitato Organizzatore si sono dimostrati sempre oltremodo gentili e disponibili, cercando di andare incontro, per quanto fosse nelle loro possibilità, a tutte le richieste di concorrenti e ufficiali di gara. A loro va il ringraziamento per aver permesso quello che a tratti poteva sembrare un miracolo.

Il Presidente del Comitato Regionale FISE Emilia-Romagna, Ruggero Sassi, ha ascoltato con interesse le varie proposte e sembra intenzionato a sostenere il Comitato Organizzatore in progetti mirati. La buona volontà però ha senso solo se anche da parte dei concorrenti c’è lo stesso impegno nel partecipare numerosi agli eventi per portare avanti una disciplina difficile ma affascinante. Il numero dei partenti, lo abbiamo sottolineato tante volte, è un elemento fondamentale per mantenere in essere l’organizzazione di concorsi di attacchi, che, lo ricordiamo, è una disciplina FEI: forse l’entità del contributo FISE potrebbe essere commisurato a questo dato.

Eccezionale sotto tutti i punti di vista la scelta dello speaker, Nico Belloni (quello del Gran Galà e delle manifestazioni di Italialleva alla Fieracavalli di Verona), per la prima volta alle prese con una gara di attacchi. A parte la voce ben impostata e il carisma di chi sa animare la scena, prima della gara, in maniera molto professionale, si è documentato leggendo il regolamento attacchi e definendolo … il più complicato con cui abbia mai dovuto confrontarsi!

In quanto ai concorrenti, riceviamo un commento da parte di Stefano Umberto Castelli, padre di Bice, orgoglioso genitore della vincitrice della medaglia d’oro cat. Brevetti Junior Pony, che ovviamente risente nella sua entusiastica reazione della felicità dovuta all’ottimo risultato ottenuto dalla 16enne lombarda, una giovane driver a cui notoriamente piace spingere al massimo e per la quale una maratona che le permetta di non risparmiarsi in velocità sembra tagliata su misura.

“Per quanto riguarda la location, Ravenna io non l’avevo mai vista in precedenza ed effettivamente per gli Attacchi è un posto molto adatto. Il fondo è stato perfetto e gli ostacoli sono stati posizionati molto bene, sfruttando in maniera egregia gli spazi a disposizione e finalmente abbiamo visto una bella maratona. Quindi tutto impeccabile, anche la posizione dei van, la logistica, in pratica tutto quanto serve per essere contenti di aver partecipato e penso che potrebbe diventare un punto fisso per i nostri appuntamenti.

Per quanto riguarda i giudici, anche loro questa volta sono stati bravissimi, hanno organizzato perfettamente lo svolgimento delle prove e si è creato un bel gruppo omogeneo e affidabile, uniforme nelle valutazioni e soprattutto credibile tanto che finalmente ci si può confrontare. Buona la segreteria, con Carolina Marenghi ai comandi, coadiuvata da Valentina Mauriello e, a tratti, da Doriana Mino. Anche il nuovo direttore di campo, Pier Francesco Cocchio, seppur affiancato da Panny in questo primo test ad alto livello nazionale, mi ha veramente stupito e abbiamo apprezzato la decisione di disegnare ostacoli fluidi, galoppabili, che non richiedevano eccessivi sforzi dai cavalli ai quali, terminato l’ultimo ostacolo, rimaneva ancora la voglia e la capacità di proseguire. Anche il percorso coni presentava un bel giro, tecnico, non banale, con difficoltà abbordabili da tutti anche se non semplici. Quindi bravo Pier!

In merito alla nostra gara, dato che le categorie hanno visto un numero limitato di partenti (la solita pecca: eravamo in quattro gatti), io mi baso sulle prove per così dire “accorpate” di tutti i brevetti – junior, senior, cavalli, pony – in modo da avere un raffronto fra 12 concorrenti che hanno eseguito le stesse prove e sono contento di poter dire che Bice sarebbe comunque arrivata prima e seconda con i suoi due pony. Oltretutto Bice è stata l’unica che nella prova coni ha fatto doppio zero con entrambi i pony (a parte Gianluigi Pavani in cat. Elementare – ndr). La maratona l’ha portata a termine con una grinta pazzesca: lei spinge e i pony rispondono bene. Su Valenzo sappiamo che possiamo contare ma anche il pony giovane sta acquisendo sempre maggiore sicurezza e ha addirittura superato il suo super-collaudato compagno di scuderia in alcuni ostacoli. Avevamo iniziato con i pony un po’ carichi e poco concentrati nella prova d’apertura del dressage, perché nei giorni precedenti Bice non aveva potuto lavorarli a sufficienza ed è la prima volta che li vedo un po’ sopra le righe, distratti, forse anche disturbati dalle zanzare, tanto è vero che Valenzo si è persino permesso, dopo anni, di fare una calciatina, cosa che non si era mai azzardato a fare in precedenza. Ciononostante il risultato è stato onorevole ma le due prove su cui ci stiamo concentrando maggiormente nel nostro percorso di crescita, maratona e coni, sono andate veramente bene: come al solito ci siamo divertiti, abbiamo spinto al massimo e abbiamo totalizzato dei tempi incredibili. L’unico rammarico è che eravamo in pochi, con un’assenza totale di attacchi multipli, che rappresentano il cuore di questo sport.

In conclusione un concorso piacevole, grazie anche alla presenza di uno speaker professionista come Nico Belloni che ha reso più vivace lo spettacolo, intervistando poi i ragazzini: un valore aggiunto, una scelta felice che spero si ripeta in futuro.

Purtroppo la stagione è finita, questa era l’ultima gara, ma in attesa della primavera, in dicembre, ripartiremo con i pony per l’Olanda dove stazioneremo presso le scuderie della trainer di Bice, Rodinde Rutjens.”

La speranza è che questo sia il sentire comune dell’intero parco concorrenti, che si siano divertiti, che abbiano apprezzato quanto è stato loro offerto, ignari a volte di quello che accade dietro le scene e del perché di tante decisioni. La grande quantità di medaglie assegnate, nonostante la scarsa partecipazione, ha sicuramente costituito un’apprezzata ricompensa per chi si è messo in gioco.

AUTORE: ELVEZIA FERRARI